La storia dei droni in 10 tappe

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Ormai vedere un drone o APR (aeromobile a pilotaggio remoto) volare non ci meraviglia più come accadeva anche solo qualche anno fa: sono entrati nella nostra vita di tutti i giorni e li vediamo utilizzati dai professionisti e dagli amatori. Oggi vogliamo raccontarvi la storia dei droni in poche semplici tappe, incominciando, pensate un po’, dal lontano 1907.

 

1907, gli inizi

Il primo quadricottero della storia è stato creato dai fratelli Jacques e Louis Bréguet, che lo sperimentarono con il medico premio Nobel Charles Richet. Il primo prototipo e antenato dei moderni APR, chiamato gyroplane, aveva dei grossi limiti: era invendibile, richiedeva quattro uomini per fermarlo e – nel suo primo volo – si sollevò di soli 60 centimetri da terra. Eppure la forma del drone che conosciamo oggi la dobbiamo a questo primo rudimentale quadricottero.

 

I droni militari: gli inizi

Nel 1917 l’Aerial Target di Ruston Proctor & Co. divenne il primo aeromobile senza pilota. Era un aereo radiocomandato, basato sulla tecnologia brevettata dall’inventore Nikola Tesla. Aerial Target doveva funzionare come una bomba volante, che poteva essere pilotato verso i nemici. Nonostante promettenti dimostrazioni, l’AT non è mai stato utilizzato in guerra. Tuttavia, ha aperto la strada ai droni militari di oggi.

Nel 1943 fu creato per l’esercito tedesco, “Fritz X” – nome in codice del modello FX-1400 – la prima arma telecomandata che fu effettivamente utilizzata durante la seconda guerra mondiale. Non fu solo il primo APR militare ad essere utilizzato, ma anche l’antenato dei moderni missili anti-nave e di altre armi guidati da remoto.

 

Aerei radiocomandati: arriva il boom!

Durante gli anni anni ’60, grazie alle novità sulla tecnologia dei transistor, i componenti miniaturizzati per la trasmissione con radiocomando erano disponibili per i clienti a un costo ragionevole. Ne seguì un boom di popolarità degli aerei radiocomandati negli Stati Uniti, dai modellini per l’uso indoor a quelli più elaborati per il volo in spazi più grandi.

 

Il primo drone armato

Nel 2001, all’indomani dell’11 settembre, la CIA inviò droni armati sull’Afghanistan per cercare e abbattere i bersagli talebani. La prima operazione si è svolta nel febbraio 2002, quando un APR Predator senza equipaggio è stato utilizzato per bersagliare un uomo sospettato di essere Osama Bin Laden. Tuttavia l’uomo era un semplice civile e questo incidente provocò molti dubbi sull’uso dei droni in guerra.

 

Il successo dei droni per uso commerciale

Riconoscendo il potenziale delle applicazioni dei droni in molti settori, la FAA nel 2006 ha rilasciato i primi permessi per i droni commerciali. Così è stato possibile pensare alle nuove possibilità d’uso degli APR per le aziende e i professionisti, dal mondo della fotografia a quello dell’edilizia.

Nel 2010 la società francese Parrot lancia sul mercato il suo Parrot AR Drone, il primo drone che può essere controllato interamente tramite Wi-Fi, utilizzando uno smartphone. Il drone ha avuto quasi immediatamente successo, ricevendo il premio CES Innovations 2010 per l’hardware e vendendo più di mezzo milione di unità.

Nello stesso periodo esplode anche l’utilizzo per uso amatoriale e professionale di APR con tecnologia first person view che consentono cioè di visualizzare in tempo reale ciò che il drone sorvola attraverso altri dispositivi, come smartphone o tablet: da questo ne sono nate molte riflessioni sulle regole di volo e sul raggio d’azione dei droni sugli spazi liberi, che hanno determinato l’intervento di organi istituzionali come l’ENAC.

 

Amazon e il sistema di consegne con droni

Nel dicembre 2013, Amazon pubblica un video che mostra il futuro delle consegne secondo il fondatore Jeff Bezos: un sistema gestito grazie ai droni. Il gigante del commercio al dettaglio non è la prima azienda ad aver valutato l’idea delle consegne con droni, ma è stata quella che ha mostrato come questa tecnologia sta rendendo quello che era solo un sogno, una realtà.

 

Gli insuccessi

Dal 2015 l’industria dei droni per la grande massa è diventata sempre più forte, ma qualche piccolo insuccesso ha portato qualche scossone nel settore, come ad esempio il disastro dei droni Lily Camera. Nonostante i 34 milioni di dollari in pre-ordini, l’azienda produttrice dietro a questo drone volante dovette archiviare il progetto per bancarotta, subendo un pesante tracollo.

 

I droni oggi sono ancora più intelligenti

Nel 2016 Yuneec presenta Typhoon H, il primo APR semiprofessionale in versione Ready-To-Fly, equipaggiato con la tecnologia Intel RealSense per riconoscere gli ostacoli ed evitarli autonomamente.

Droni più intelligenti dunque, ma si tratta solo dell’ultimo traguardo raggiunto da queste macchine: se come noi pensi che i droni saranno sempre più protagonisti del settore tech e che possano offrire opportunità tangibili al tuo business, cosa aspetti a prepararti a diventare un vero pilota professionista e prendere il patentino per droni con Professional Aviation?

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